Probiotici e sindrome dell'intestino irritabile


Crescenti evidenze suggeriscono un ruolo potenziale della microflora intestinale nella fisiopatologia della sindrome dell'intestino irritabile e nella generazione dei sintomi.

Studi precedenti basati su tecniche microbiologiche classiche hanno ipotizzato la presenza di cambiamenti qualitativi nella microflora intestinale nei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile.
Recentemente, studi con tecniche di biologia molecolare hanno fornito prove di cambiamenti significativi nei profili microbici nella sindrome dell'intestino irritabile e l’evidenza che la composizione può essere correlata con alcuni sintomi riferiti dai pazienti.

Anche se questi studi sono lontani dall'essere esaustivi e definitivi, forniscono risultati promettenti che meritano ulteriori indagini.

Inoltre, i dati iniziali indicano la presenza di maggiori quantità di batteri nella parte superiore dell'intestino tenue di pazienti con sindrome dell'intestino irritabile, una condizione nota come eccessiva crescita batterica nel piccolo intestino.

Tuttavia, i risultati di tali studi hanno fornito risultati contraddittori suggerendo che questo settore richiede ulteriori ricerche.

I cambiamenti qualitativi e quantitativi della popolazione microbica intestinale possono avere effetti diversi sulla mucosa intestinale compresi difetti della barriera mucosale e l'attivazione immunitaria che può contribuire alla generazione dei sintomi.

Studi condotti su pazienti con sindrome dell'intestino irritabile hanno tentato di indirizzare gli approcci terapeutici verso i cambiamenti della microflora intestinale, come ad esempio l'uso di prebiotici, probiotici, simbiotici e antibiotici non-assorbibili e antibiotici sistemici.

Nel complesso, i risultati ottenuti in studi clinici sui probiotici suggeriscono degli effetti benefici rispetto al placebo nel sollievo dei sintomi della sindrome dell'intestino irritabile. Tuttavia, questi risultati, anche se incoraggianti, dovrebbero essere confermati da studi meglio progettati, controllati con placebo.

Un certo numero di aspetti rimasti da indagare devono essere affrontati, tra cui la dose, il tipo e il tempo di somministrazione dei probiotici. ( Xagena_2008 )

Barbara G et al, J Clin Gastroenterol 2008; 42: s214-217

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