Tumore del colon e del retto: Tivantinib aggiunto a Irinotecan e Cetuximab non ha raggiunto l’endpoint primario di efficacia in uno studio di fase II


Tivantinib aggiunto a Irinotecan e Cetuximab non ha raggiunto l’endpoint primario di efficacia in uno studio di fase II condotto su pazienti con tumore al colon-retto refrattario o recidivante.
Inoltre, Tivantinib non ha migliorato in modo significativo la risposta obiettiva in questi pazienti.

Lo studio ha arruolato 122 pazienti con carcinoma colorettale non-resecabile, in progressione dopo la prima linea di terapia con espressione del gene KRAS.
L’obiettivo primario dello studio era quello di valutare se l’aggiunta di Tivantinib a Irinotecan e Cetuximab fosse in grado di migliorare la sopravvivenza senza progressione ( PFS ); endpoint secondari erano la sopravvivenza globale ( OS ) e il tasso di risposta globale ( ORR ).

I pazienti sono stati randomizzati a ricevere Tivantinib, 360 mg/die, più Irinotecan e Cetuximab, o placebo più Irinotecan e Cetuximab.

L’analisi dei pazienti ha evidenziato come la sopravvivenza mediana libera da progressione nel gruppo Tivantinib sia stata di 8.3 mesi contro i 7.3 mesi dei controlli ( hazard ratio, HR=0.85, IC 95%: 0.55-1.33 ).

Il tasso di risposta globale è stato del 45% nel gruppo Tivantinib contro il 33% dei controlli, una differenza non statisticamente significativa.

Tivantinib, è un inibitore orale del recettore della tirosin-chinasi MET. Nelle cellule adulte sane, questo recettore supporta alcune funzioni cellulari, mentre nelle cellule tumorali, a causa della mutazione, il recettore MET è costantemente e inappropriatamente attivo per ragioni ancora sconosciute.
Quando è attivato in maniera anormale, MET è coinvolto nella migrazione e nella proliferazione delle cellule tumorali, nella diffusione del tumore, nell’angiogenesi ( capacità del tumore di sviluppare nuovi vasi sanguigni ) e nelle metastasi ( diffusione a distanza del tumore ). ( Xagena_2013 )

Fonte: Daiichi-Sankyo, 2013

Xagena_Medicina_2013