Nivolumab nel trattamento del carcinoma gastrico e del carcinoma dell’esofago
Sono stati presentati i dati positivi di due studi clinici di fase III condotti con Nivolumab ( Opdivo ) nel carcinoma gastrico e nel carcinoma dell’esofago.
Studio CheckMate -649
Nello studio CheckMate -649, Nivolumab, un inibitore di PD-1, è stato valutato in associazione alla chemioterapia, rispetto alla sola chemioterapia, come trattamento di prima linea per il carcinoma gastrico metastatico, carcinoma della giunzione gastroesofagea o l’adenocarcinoma esofageo.
L'anticorpo monoclonale Nivolumab ha soddisfatto i due endpoint primari, la sopravvivenza globale ( OS ) e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
La sopravvivenza globale è stata valutata da un’analisi provvisoria prestabilita, mentre la sopravvivenza senza progressione in un’analisi finale.
In entrambe le valutazioni i tumori esprimevano la proteina PD-L1 con un punteggio positivo combinato maggiore o uguale a 5.
Il beneficio riguardo alal sopravvivenza globale è stato riscontrato anche nella popolazione randomizzata.
C’era un urgente bisogno di migliorare le opzioni terapeutiche per i pazienti con cancro all’esofago e allo stomaco. Le risposte al trattamento chemioterapico standard sono di breve durata, e meno del 6% dei pazienti con malattia metastatica sopravvive oltre i 5 anni.
CheckMate -577
Lo studio CheckMate -577 ha valutato l’impiego di Nivolumab come terapia adiuvante per i pazienti con carcinoma dell’esofago resecato o carcinoma della giunzione gastroesofagea.
E' stato raggiunto l'endpoint primario di sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) in una analisi provvisoria prestabilita.
Il trattamento con Nivolumab dopo la chemioradioterapia neoadiuvante ( CRT ) e la resezione chirurgica completa ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza senza malattia, rispetto al placebo nella popolazione randomizzata. ( Xagena_2020 )
Fonte: BMS, 2020
Xagena_Medicina_2020