Adenocarcinoma pancreatico localmente avanzato: Cetuximab, Gemcitabina e Oxaliplatino seguiti da chemioradiazione con Cetuximab


Uno studio di fase II ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Cetuximab ( Erbitux ), Gemcitabina ( Gemzar ) e Oxaliplatino ( Eloxatin ), seguiti da Cetuximab, Capecitabina ( Xeloda ) e radioterapia nel carcinoma del pancreas localmente avanzato.

I pazienti naive per il trattamento ed eleggibili ( n=69 ) hanno ricevuto iniezione intravenosa di Gemcitabina ( 1000 mg/m2 ) e Oxaliplatino ( 100 mg/m2 ) ogni 2 settimane per 4 dosi, seguiti da radiazione ( 50.4 Gy solo alla massa tumorale ) con contemporanea somministrazione di Capecitabina ( 825 mg/m2 2 volte al giorno nei giorni del trattamento radioterapico ).

Cetuximab ( 500 mg/m2 ) è stato iniziato al giorno 1 della chemioterapia, ed è stato continuato ogni 2 settimane durante la chemioterapia e la chemioradioterapia.

Campioni citologici diagnostici sono stati fissati e colorati per verificare l’espressione di Smad4(Dpc4).

Il tempo mediano di sopravvivenza generale è stato di 19.2 mesi e i tassi attuariali di sopravvivenza generale a 1, 2 e 4 anni sono stati pari, rispettivamente, al 66.0%, 25.02% e 11.3%.

Il rash acneiforme è risultato correlato con il miglioramento della sopravvivenza ( P=0.001 ), a differenza del livello iniziale di CA19-9, stadio iniziale borderline resecabile e resezione chirurgica ( n=7 ).

I tassi di progressione radiografica locale a 1 e 2 anni sono stati pari al 22.8% e al 61.0%, rispettivamente.

Gli effetti tossici acuti peggiori sono stati: tossicità gastrointestinale ( 32% e 10% per i gradi 2 e 3, rispettivamente ); fatigue ( 26% e 6% per i gradi 2 e 3, rispettivamente ); neuropatia sensoriale ( 9% e 1% per i gradi 2 e 3, rispettivamente ) e rash acneiforme ( 54% e 3% per i gradi 2 e 3, rispettivamente ).

L’espressione di Smad4(Dpc4) è risultata correlata con un pattern dominante di progressione della malattia più locale che a distanza ( P=0.016 ).

In conclusione, questo regime ha mostrato efficacia e una tossicità accettabile; l’end point primario ( tasso di sopravvivenza generale a 1 anno maggiore di 45% ) è stato raggiunto con una durata incoraggiante della sopravvivenza.
L’espressione di Smad4(Dpc4) ha mostrato correlazione con il pattern di progressione della malattia.
E’ necessaria una validazione prospettica dell’espressione di Smad4(Dpc4) in campioni citologici come biomarcatore predittivo che potrebbe portare a strategie personalizzate di trattamento per pazienti con tumore pancreatico localizzato. ( Xagena_2011 )

Crane CH et al, J Clin Oncol 2011; 29: 3037-3043



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